Quando e necessario il trapianto di midollo osseo?
Quando è necessario il trapianto di midollo osseo?
Il trapianto di midollo osseo si pratica per curare tutte quelle condizioni patologiche o malattie, che danneggiano il midollo osseo, al punto da renderlo incapace di produrre delle cellule del sangue funzionanti.
Cosa sono le cellule madri?
Le cellule staminali sono cellule “madri”, di cui non è ancora definita la funzione all’interno dell’organismo. Queste rimangono immature, finché non interviene uno stimolo che le induce a differenziarsi in cellule specializzate per adempiere ad una specifica funzione (diventare organi o tessuti).
Cosa succede dopo il trapianto di midollo osseo?
Gli effetti collaterali più pericolosi sono causati dalla GvHD, ovvero dalla reazione del trapianto contro l’ospite, che si verifica se le cellule immunitarie (i linfociti) del donatore attaccano le cellule del bambino che è stato trapiantato. Gli organi più a rischio sono pelle, intestino, fegato e polmone.
Come si fa a sapere se il midollo è compatibile?
Il paziente ed i suoi familiari (di regola genitori e fratelli) vengono sottoposti ad indagini di laboratorio (tipizzazione HLA) per valutare se esiste fra di loro un possibile donatore. Tali esami vengono eseguiti dal laboratorio HLA di pertinenza del Centro Trapianti attraverso un semplice prelievo di sangue.
Come si vive dopo un trapianto di midollo?
In genere, dopo il trapianto il recupero totale del sistema immunitario richiede dai 12 ai 18 mesi. Il primo anno dopo il trapianto è come il primo anno di vita di un neonato. Nell’arco di questo periodo, si è a rischio di infezioni.
Che cosa è una cellula staminale?
Le cellule staminali sono cellule che hanno la capacità di trasformarsi nei vari tipi di cellule presenti nel nostro corpo; quelle ottenute dagli embrioni possono trasformarsi in tutte le cellule, mentre quelle ottenute dal sangue del cordone ombelicale e da tessuti adulti sono in grado di dare origine solo ad alcuni …
Dove si trovano le cellule staminali nel nostro corpo?
midollo osseo
Nel corpo umano adulto, le cellule staminali si trovano nel midollo osseo, e sono quelle che possono essere trapiantate in chi sia affetto da malattie del sangue, ad esempio la leucemia. Ma altre cellule staminali le troviamo nel cervello, nello strato più profondo della pelle, il derma, nella polpa dentaria.
Cosa succede se un trapianto di midollo non funziona?
Se il midollo osseo non funziona più come dovrebbe, il paziente non è più in grado di produrre le cellule ematiche necessarie per trasportare ossigeno, combattere le infezioni e prevenire le emorragie.
Chi non può donare il midollo osseo?
Sono diverse le condizioni che portano all’esclusione dall’arruolamento nell’elenco dei possibili donatori di midollo osseo: malattie cardiovascolari (aritmie, gravi alterazioni della pressione arteriosa), respiratorie (asma, bronchite cronica in trattamento), gastrointestinali (morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa).
Come diventare donatrice di midollo osseo?
Cosa succede dopo il trapianto delle cellule staminali?
Durante la convalescenza post trapianto, è molto importante mantenere un buon livello di igiene personale in quanto aiuta a prevenire le infezioni. Attieniti alle seguenti indicazioni. Fai una doccia o un bagno tutti i giorni. Utilizza un sapone neutro, come Dove® o Caress®.
Cosa sono le cellule staminali e dove si trovano?
Nel corpo umano adulto, le cellule staminali si trovano nel midollo osseo, e sono quelle che possono essere trapiantate in chi sia affetto da malattie del sangue, ad esempio la leucemia. Ma altre cellule staminali le troviamo nel cervello, nello strato più profondo della pelle, il derma, nella polpa dentaria.
Cosa producono le cellule staminali?
In un embrione in via di sviluppo, le cellule staminali hanno il compito di differenziarsi in tutte le cellule specializzate – ectoderma, endoderma e mesoderma (cellule staminali pluripotenti indotte) – e di mantenere il normale ricambio degli organi rigenerativi, come sangue, pelle o tessuti intestinali.
A cosa servono le cellule staminali?
Le cellule staminali sono cellule giovani in grado di autorigenerarsi e differenziarsi, utilizzate per la riparazione di un danno a tessuti e organi.
Quali sono le cellule staminali unipotenti?
Cellule capaci di differenziarsi in un singolo tipo di cellula; sono anche dette «cellule precursori». Cellule staminali unipotenti sono gli epatociti. Questo tipo di cellule staminali rappresentano quella piccola popolazione di cellule che sta alla base del tumore e lo fanno sopravvivere.
Come si manifesta il rigetto di trapianto?
Compare, generalmente, nei primi mesi dopo il trapianto. I disturbi (sintomi) che indicano la presenza di un rigetto acuto sono: malessere generale, tachicardia, febbre, nausea, vomito e, nei casi più gravi, segni clinici di scompenso cardiaco.
Cosa è la leucemia mieloide cronica?
La leucemia mieloide cronica è stata la prima forma tumorale per la quale è stato messo a punto un farmaco a bersaglio molecolare, chiamato imatinib, che inibisce una proteina ad attività tirosin-chinasica prodotta dal gene di fusione BCR-ABL risultante dalla traslocazione dei
Quali sono le lesioni del midollo spinale?
Le lesioni del midollo spinale provocano danni o disfunzioni ai nervi nei seguenti modi: Traumi dovuti a una lesione da impatto (come una caduta o uno scontro) Pressione (compressione) da parte di ossa fratturate, edemi o accumulo di sangue (ematoma) Lacerazioni parziali o totali (distacco)
Quali sono i sintomi della leucemia?
Inoltre, alcuni pazienti sentono un leggero dolore nella parte bassa della schiena, oppure soffrono di nausea, vomito e alterazioni dell’attività intestinale. Il trattamento contro la leucemia ha visto importanti progressi negli ultimi anni, ma gran parte del suo successo dipende senz’altro da una diagnosi precoce della malattia.
Quali sono le leucemie acute?
Le leucemie acute, in particolare, rappresentano oltre il 25 per cento di tutti i tumori dei bambini e si collocano quindi al primo posto. Più in dettaglio, la leucemia linfoblastica acuta rappresenta l’80 per cento di tutte le leucemie diagnosticate in bambini fino a 14 anni, mentre quella mieloide acuta rappresenta il 13 per cento.